venerdì 27 aprile 2007

dissolvenza?

Faccio un po' fatica a scrivere un post di questo tipo..e sinceramente non so come potrò portarlo avanti..ma ci sono momenti in cui ti rendi conto che gli insegnamenti che la vita ti ha dato rischiano di scivolare via, di dissolversi, coperti dalla quotidianità,dalle cose che si è soliti fare.. e allora ti rendi conto che forse se li metti nero su bianco potranno non scolorirsi più di tanto..
Oggi il funerale del papà di una delle mie più vecchie amiche mi ha ricordato ciò che avevo giurato di non dimenticare. e invece sono passati due anni e mi rendo conto che, anche se non ho propriamente dimenticato, non ho neanche messo veramente in pratica gli insegnamenti. Quello che questo funerale mi ha ricordato è che la vita bisogna VIVERLA. Sembra una frase fatta, forse inutile, ma quanto tempo sprechiamo? Quante ore, giorni, quante occasioni facciamo scivolare via perchè abbiamo da fare, perchè siamo distratti o semplicemente svogliati? Il prete oggi, quel prete che mi ricorda tante cose, ha detto "non è detto che in futuro avremo il tempo per sistemare le cose che lasciamo in sospeso oggi". E io aggiungo che non è neanche detto che avremo il tempo e le occasioni per recuperare tutto quello che ci perdiamo oggi..
Mi ero ripromessa che non avrei più lasciato passare un giorno senza essere soddisfatta di quello che stavo facendo.. non felice, perchè essere sempre felici non è possibile, ma soddisfatta di sentire che sto facendo del mio meglio, che mi sto impegnando per vivere veramente..
vivere veramente..è l'unico modo per sconfiggere la morte..
Queste sono state le uniche cose positive che ho potuto trarre dalla morte di mio padre, e non voglio dimenticarle mai più.
E' stato molto pesante rivivere una morte.. sono passati solo due anni dalla sua ma è ancora come se fosse ieri. Mi sembra ancora di vederlo, sofferente ma coraggioso.
Credo che il coraggio sia stato il suo più grande insegnamento. Non mollare mai. E' quello che ho sempre fatto durante i suoi due anni di malattia. Ho sempre tenuto duro, ho sopportato e lottato, non mi sono mai arresa. Al contrario di altre persone che in situazioni simili si sono lasciate andare, io non l'ho mai fatto. Ed è quello che sto facendo anche ora, anche nei momenti di difficoltà che vivo adesso non mollo mai, e lotto..

giovedì 26 aprile 2007

Inversione di ruoli

L'altro giorno, mi telefona il mio moroso..
"E' passato da me M.. e mi ha prestato la sua psp! la play station portable! che figata! mi ha dato anche una serie di giochi!"
E io " come ti ha prestato?? stai scherzando? ma no, dai, ridagliela.. Che palle, passerai tutto il tempo a giocare con quella schifezza.." e tra me e me pensavo "ma pensa sto st...., non poteva tenersela la sua psp? probabilmente la sua morosa lo avrà costretto perchè visto che lui era preso dal delirio dei giochini la loro vita sessuale si sarà ridotta a zero.. ma perchè proprio a me??!!"
e lui "hi hi!" risata stile bambino di cinque anni che ha appena preso i regali di natale..
La sera successiva io mi fermo a dormire a casa sua e lui, forse per cercare di farmi pesare meno questa cosa, mi fa "vuoi provare a giocare anche tu??"
e io "uff, lo sai che non mi piacciono i giochini di macchine, mi annoio.." (qui stavo già mettendo il broncio :) )
"ma no, nei giochi che mi ha prestato c'è anche Il signore degli anelli..io non ci ho giocato perchè non mi piace.."
A questo punto mi si illuminano gli occhi "davvero???allora ci provo!" (notate dal nick name che il signore degli anelli mi piace proprio poco poco..)
a questo punto lui mi sistema il gioco e mi da la psp con un commento del tipo "vediamo se sai farla funzionare"
ma credo che abbia sottovalutato le mie capacità perchè la prendo in mano e comincio a giocare..il gioco è troppo bello, ci sono pezzi del film e una serie di livelli ambientati nei vari luoghi del libro..è un gioco di tattiche ed impiego circa tre secondi a capire come funziona.. e da qui parto!!
alla fine io ho passato tutta la sera a giocare con la psp (tra il resto devo ammettere che sono anche bravina e ho superato bene i primi livelli) e lui ha dovuto accontentarsi del computer, lanciandomi ogni tanto delle occhiatacce.. :)
Morale della favola: ragazze, mai disperare!! e ragazzi, mai sottovalutare le potenzialità delle donne!!

giovedì 19 aprile 2007

ma sono tutti depressi??

Oggi scrivo un post un po' diverso, che riguarda la mia professione. Premetto che faccio fatica a sopportare tutti quelli (giornalisti, finti psicologi..) che in tv si mettono a fare diagnosi sulle persone senza averle mai viste. E' difficile per un professionista quando ha la persona davanti, figuriamoci per chi quella persona non la ha mai vista. Ora c'è stata quella strage nel college americano e ieri, con orrore, ho sentito in un tg il giornalista definire il ragazzo come depresso.. cosa che ormai capita sempre. Quando c'è una strage, qualcuno che uccide qualcun'altro o magari dà dei semplici segnali di squilibrio mentale, per la tv è un depresso. Ma pensano davvero che le malattie mentali si limitino alla depressione??? Perchè all'università ci facciamo un mazzo tanto per studiare il manuale dei disturbi mentali (il "mitico" DSM, che vi assicuro è un mattone di proporzioni indescrivibili), se ci dicevano che esiste solo la depressione ci risparmiavamo mesi di studio! Tutti quei poveracci di depressi, che già vedono il mondo tutto nero, adesso si metteranno anche a pensare che potrebbero in un momento di raptus fare una strage! Ma non è vero! Se poi si ascoltano bene le notizie, ad esempio su questo ragazzo della strage nel college, si capisce che PROBABILMENTE era vicino alla psicosi, forse schizofrenico.. Forse i giornalisti dovrebbero informarsi prima di parlare, altrimenti va a finire che appena uno dice di essere depresso gli amici cominciano ad evitarlo per la paura!

lunedì 16 aprile 2007

Ritorno al passato

L'altra sera c'è stata una pizza di classe. Delle elementari. Io volevo andare, ne avevo tutte le migliori intenzioni. Ma poi non l'ho fatto. Uno dei motivi è che le rimpatriate non mi sono mai piaciute. Non sono mai andata neanche alle pizze delle superiori. Forse è perchè per me il passato è passato. Una porta chiusa e basta. Nessuna voglia di tornare inidetro, ma solo tanta voglia di andare avanti. A volte sarei curiosa di vedere come sono diventate certe persone dopo quindici anni o più, ma poi mi rendo conto che preferisco ricordarli com'erano. Bambini piagnuccolosi e basta! C'era un ragazzino.. io e lui a ricreazione prendevamo le foglie secche, le ammucchiavamo e provavamo pazientemente a fargli prendere fuoco, per bruciare la scuola, cosa mai riuscita per il resto. Non credo che potrei vederlo adesso, uomo cresciuto, con una vita solida alle spalle. Preferisco ricordarlo come un piccolo compagno, tentato piromane!
Il secondo motivo è legato maggiormente al momento di vita che sto vivendo. Un momento di blocco. Oggi compio 27 anni, non ho un lavoro (alla faccia di quei pochi che ancora pensano che una laurea aiuti!), non ho uno stipendio fisso, niente autonomia, quella vera. Vivo a casa con mia mamma e mio fratello e mi sento di dover sempre fare quello che lei vuole. Questi miei ex compagni, invece, hanno lavori (magari non eccezionali, ma stabili), case, mariti, in alcuni casi figli.. scelte di vita, direte voi. C'è chi sceglie di lavorare subito e chi di incamminarsi verso l'università. E' vero. Ma non è sempre vero che quando fai questa scelta puoi capire fino in fondo cosa significa. Quanto l'autonomia ti diventerà vitale, come l'aria, e quanto tempo dovrai passare in apnea.

sabato 14 aprile 2007

Abbandoni e amore..

Ho visto un amico oggi, un vecchio amico. E' venuto a casa mia e per due ore mi ha parlato del suo dolore, della sua sofferenza perchè è stato appena lasciato dalla ragazza che amava, da quella che ritiene essere la sua anima gemella. E questo ha riattivato in me una serie di emozioni che ho vissuto in seguito all'abbandono da parte di una persona che è stata per me importante. Ho rivissuto le notti passate insonni, la sensazione di totale incomprensione nel rendersi conto che quella che credevi una storia importante si è sgretolata in due secondi. Senza possibilità di appello. Ho rivissuto il desiderio di sparire, di chiudere il cervello e non dover più pensare a niente. Ho rivissuto quei giorni che sembrano ormai lontani. Ma dopo quell'abbandono il mio cervello ha continuato a funzionare, la mia vita è andata avanti. Ho conosciuto altri uomini, poco importanti, ma che mi hanno fatto apprezzare la vita e sopratutto divertire. Ridere. E poi è arrivato lui, quello che mi ha portato via il cuore. Non credevo fosse possibile provare per qualcuno quello che provo ora per lui. So che sembrano frasi fatte, ma non lo sono, sento veramente per lui qualcosa di indescrivibile. Quando mi sveglio la mattina, nel suo letto, e lo guardo, sento una felicità immensa. So che per le persone normali può essere una cosa scontata svegliarsi felici accanto a qualcuno, ma per me non è mai stato così. Anche nelle storie più importanti, dormire con qualcuno non mi piaceva e lo facevo il meno possibile, perchè al momento del risveglio stavo male.. Ero nervosa, trovavo nella persona vicina a me mille difetti e avrei solo voluto essere da sola.. Con lui invece tutto è diverso.. Lo vorrei tenere sempre vicino a me.. Il problema è che lui ha mille dubbi, mille indecisioni e non sa se mi ama.. Questo mi fa impazzire, ho il terrore di perderlo.. Ma il semplice fatto di essere innamorata di lui è abbastanza per me. Mi rende felice anche solo così. Felice come non ero da tantissimo tempo. Quello che mi ha fatto paura dopo il discorso di oggi con il mio amico è cosa potrebbe succedere se adesso fosse lui ad abbandonarmi.. Se in passato l'abbandono di una persona significativa mi ha fatta stare così male, cosa potrebbe portare l'abbandono da parte dell'uomo della mia vita?